sabato 31 maggio 2008

Trattato di Lisbona


La campagna d'informazione di questi ultimi anni promossa dal clero per l'introduzione delle "radici cristiane" nei testi fondamentali dell'unione europea non ha avuto l'esito sperato, l'esenzione dell'ICI per le attività commerciali gestite dalla chiesa sono cadute nel mirino di Bruxelles, il finanziamento dell'ONU da parte dell'unione a seguito delle remore cattoliche dovute alle politiche anti-sovrappopolazione ... ora che l'Italia ha ratificato il ddl restiamo in attesa dei prossimi eventi ...

lunedì 26 maggio 2008

Le sette

Inserisco una brevissima parte di quanto afferma Raffaella Di Marzio sul suo blog

" - le derive settarie, gli abusi e la manipolazione mentale possono verificarsi ANCHE all'interno di movimenti cattolici


-non ha senso "combattere" le sette come se fossero entità estranee al mondo dei "buoni"


- non ci sono religioni "buone" e religioni "cattive" perchè quello che conta è il modo in cui le persone interpretano e mettono in pratica la loro religione

- due persone che professano la stessa fede religiosa possono essere, una santa e l'altra assassina; entrambe possono rendere ragione delle loro azioni sulla base dello stesso "credo"

- la manipolazione della mente si verifica in tutti i gruppi sociali e non è una caratteristica delle religioni "strane"

- se un abuso (fisico o psicologico) si verifica in un gruppo cattolico non è meno grave di quello che si verifica in una "setta"

- movimenti cattolici di recente costituzione manifestano caratteri settari che vanno smussati, corretti e sanzionati da chi ne ha la responsabilità

- un gruppo religioso in cui la fede viene vissuta in modo molto intenso e coinvolgente può NON essere "setta"; i suoi membri possono essere perfettamente consapevoli di compiere azioni che agli occhi di estranei sono "assurde" e che i loro parenti non condividono: questo NON fa di loro dei "plagiati""

URL

In realtà tutti sappiamo bene che queste sottili distinzioni poco piacciono alle masse popolari, quando avranno finito di dar fuoco ai campi rom passeranno alle nostre sale del regno...

Livio Fanzaga

Non condivido moltissime prese di posizione di Radio Maria e ancor di meno riesco ad accettare l'apparato dottrinale da essa proposto, tuttavia mi è capitato di ascoltare le trasmissioni di Livio Fanzaga e ho trovato molti riferimenti ad una visione escatologica che raramente s'incontra tra i cattolici, inserisco un breve estratto da un'intervista al direttore della suddetta frequenza radiofonica, Livio Fanzaga.

"D: Talvolta ci può sembrare che i cattolici sono un po’ timidi, un po’ ipocriti, vivono la loro fede tranquillamente, come una tradizione antica, senza zelo… compromessi con i valori del mondo…

R: Il cardinal Dias ha citato una frase del cardinale Woytila poco prima di diventare Papa: “Ci troviamo oggi di fronte al più grande combattimento che l’umanità abbia mai visto. Non penso che la comunità cristiana l’abbia compreso totalmente. Siamo oggi di fronte alla lotta finale tra la Chiesa e le Anti-Chiesa, tra il Vangelo e gli Anti-Vangelo”. Siamo nel momento della più grande battaglia escatologica di tutti i tempi, e la Chiesa cattolica sembra non essersene accorta. Tuttavia il ruolo del “piccolo gregge” sarà decisivo. La Madonna per schiacciare la testa al serpente ha bisogno delle persone che hanno risposto alla sua chiamata e che e le sono fedeli."


URL

sabato 24 maggio 2008

Perseveranza

Un aforisma sulla perseveranza, l'autore non è cristiano ma è un insegnamento valido per tutti.

"Prima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti combattono. Poi vinci.”
[Mohandas Karamchard Gandhi “Mahatma”]

mercoledì 21 maggio 2008

Escatologia tradizionale VS secolarizzata

Escatologia tradizionale
(Incontro verticale)

|
V

La venuta di Cristo
Il Giudizio
La trasformazione
La restaurazione
|
La resurrezione dell'uomo



Escatologia secolarizzata
(Incontro orizzontale)

Dio sta incontrando
l'uomo nella storia.

L'uomo sta progredendo
fino alla sua piena emancipazione
per mezzo dell'incarnazione
di Cristo.
-------------------------->



L'escatologia cattolica moderna vede nel progresso graduale dell'umanità verso Dio il compimento della buona notizia del regno, ciò accadrà senz'altro poichè è certamente vero che l'Uomo è destinato alla felicità eterna al cospetto del suo Creatore... ma è altrettanto importante ricordare cosa dice la Bibbia riguardo al come ciò avverà, non sarà infatti un passaggio indolore, l'uomo deve ora re-imparare il timore di Dio affinchè possa trovarsi preparato per quel giorno ... la cultura odierna ha trasformato Geova in un anziano signore eternamente felice e beato, Cristo è nell'immaginario collettivo il classico "Gesù bambino" oppure un crocifisso morente, in ogni caso inerme e passivo, indifeso. Verrà il tempo in cui la disapprovazione da parte di Dio verso i peccatori non si limiterà ad uno stato d'animo, come fosse "da lontano", ma troverà in Cristo lo strumento giudiziario ed esecutivo per cambiare la storia dell'umanità in modo drastico e repentino, è tempo quindi di abbandonare le fuorvianti idee di un eterna contemplazione, di un eterno riposo, da parte di Geova rispetto al mondo.


Apocalisse 19

11Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava "Fedele" e "Verace": egli giudica e combatte con giustizia.

12I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 13È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. 14Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. 15Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. 16Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori.

17Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: 18"Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi".

19Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. 20Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. 21Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.

sabato 17 maggio 2008

Leopardi "Il sabato del villaggio

Il poeta in questa lirica parla della vita che si conduce di sabato nel suo villaggio. Egli dice che tutte le persone del villaggio aspettano con ansia e desiderio la domenica. La fanciulla ritorna dalla campagna al tramontar del sole, portando un fascio d'erba e tiene in mano un mazzolino di rose e di viole che le servono per abbellirsi il petto e i capelli nel giorno di festa. Intanto sulle scale siede la vecchierella a filar mentre da lontano ella vede tramontare il sole e racconta alle sue amiche della sua fanciullezza, quando anch'ella si preparava la domenica e giovane e bella andava a ballare con i suoi amici. Ormai il cielo inizia a scurirsi che sereno torna azzurro e al biancheggiare della giovane luna ritornano giù dai colli e dalle case le ombre. Ora la campana dà segno della festa che sta arrivando; e a quel suono, diresti che il cuore si consola. I fanciulli gridando in gruppo sulla piazzola, e saltando di qua e di là fanno un rumore allegro: e intanto il contadino ritorna fischiando alla sua povera casa, e fra se pensa al giorno del suo riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra luce, e tutto il resto tace, puoi sentire i martello picchiare, senti la sega del falegname, che sveglio nella sua bottega chiusa, alla luce della lucerna, si affretta e si da fare per finire il lavoro prima della luce dell'alba. Questo è il giorno più gradito di tutti e sette, pieno di speranza e di gioia: domani le ore porteranno tristezza e noia, e ognuno ritornerà a pensare al consueto lavoro. Ragazzo allegro, questa età fiorita è come un giorno pieno di felicità, giorno chiaro, sereno, che arriva prima della festa della tua vita. Sii felice o fanciullo , questa è una condizione beata, una stagione lieta.

La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

URL

L'attesa

"L'attesa del piacere è essa stessa piacere." Leggi i commenti. Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), drammaturgo filosofo e scrittore tedesco.



La vera felicità consiste nell'attesa della sola felicità (anonimo)

Dottrine escatologiche

Dottrine escatologiche ebraiche, cristiane e islamiche



Nell’ebraismo l’attesa escatologica è legata alla tensione promessa-compimento: Israele ha già fatto esperienza della salvezza di Dio, ma le promesse rimandano ancora a un compimento futuro: ecco allora nascere e svilupparsi la speranza nel Messia che sorgerà dalla stirpe di Davide (2 Samuele 7). Secondo questa concezione, il “giorno del Signore” sarà giorno di giudizio e di salvezza (Daniele 7), in cui il “Figlio dell’Uomo” giudicherà gli uomini e porrà fine all’ingiustizia e al male inaugurando una nuova era.

Il problema della salvezza individuale in un’esistenza dopo la morte si manifesterà nel pensiero ebraico solo in epoca relativamente tarda: sia nella letteratura che risente degli influssi ellenistici, in particolare il Libro della Sapienza, e riflette sul destino del martire (1-2 Maccabei), sia all’interno dell’ampia e diversificata letteratura apocalittica.

Nel Nuovo Testamento Gesù proclama la venuta del regno di Dio e inaugura il tempo della salvezza: la sua croce e la sua resurrezione rappresentano la vittoria di Dio sul peccato e sulla morte. La piena realizzazione del regno è tuttavia attesa alla seconda venuta di Cristo o parusia (vedi Secondo Avvento), che le prime comunità cristiane pensavano come imminente. La parusia è vista oltre che come giudizio, anzitutto come salvezza e speranza per le comunità perseguitate. In epoca patristica si sottolineerà, contro il dualismo antropologico greco, la concezione cristiana della resurrezione dei morti. Con il prolungarsi dell’attesa della parusia e l’avvento dell’era di Costantino, la riflessione teologica accentuò l’interesse per le sorti individuali; in seguito, a partire dal secolo VII, si concentrò sulle questioni del destino ultraterreno dell’anima, dell’inferno e del paradiso, e sul problema del rapporto tra il giudizio individuale e quello finale.

In epoca medievale l’attesa di una trasformazione escatologica del cosmo permeò i movimenti millenaristici, diffondendosi in particolare tra i seguaci di Gioacchino da Fiore, le cui dottrine furono dichiarate eretiche dalla Chiesa nel 1215.

L’Islam ha accolto dall’ebraismo e dal cristianesimo la dottrina di un giudizio dopo la morte che comprende premi e castighi eterni, arricchendo successivamente tale concezione grazie all’incontro con il pensiero persiano. L’Islam considera particolarmente importante la fede nella reincarnazione di alcuni grandi profeti del passato: in alcune occasioni il mondo islamico è stato scosso dall’attesa di un Mahdi, il Messia che avrebbe rinnovato la fede.


mercoledì 14 maggio 2008

Un vero credente

Un vero credente non solo ha la salvezza come realtà futura, ma sta attivamente aspettando il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore. Aspettare veramente Cristo è un aspetto centrale della vita cristiana.

Qual è il senso di aspettare qualcosa? Eccovi qualche esempio. La donna incinta aspetta con gioia la nascita del figlio. Il soldato, lontano di casa, aspetta con tanta anticipazione il ritorno a casa per essere riunito con la moglie e i figli. Il marinaio in una piccola barca durante una terribile tempesta aspetta il ritorno alla terra ferma. Il carcerato aspetta vivamente il giorno che sarà liberato dal carcere. Il bambino che deve portare il gesso sulla gamba rotta, aspetta il giorno in cui sarà liberato da quel peso fastidioso e potrà correre e giocare di nuovo.

Aspettare qualcosa è molto più profondo che limitarsi a sapere che un certo avvenimento arriverà. Il concetto biblico di aspettare qualcosa è avere una viva attesa ed una viva speranza per quella cosa. L’oggetto dell’attesa rimane centrale nei nostri pensieri. Questo è il senso di aspettare qualcosa.



___________
Tratto da un articolo originale di Marco deFelice
http://www.aiutobiblico.org/sermoni/filip/html/50-0320.htm

martedì 13 maggio 2008

Preti pedofili

Alcuni servizi televisivi apparsi nel programma 'Le iene' sul tema della pedofilia tra alcuni sacerdoti della chiesa cattolica e sul clima di omertà che fino a qualche tempo fa regnava sull'argomento.

http://it.youtube.com/watch?v=VpxT9YXcPxs

http://it.youtube.com/watch?v=_hKAlMRRBgQ
http://it.youtube.com/watch?v=DR9atMC-VOg

Questo problema non è esclusivo del clero cattolico ma esiste in tutte le religioni ed in tutti i contesti culturali, ciò ovviamente non deve sminuire la gravità degli atti compiuti da questi sacerdoti e dai loro superiori che dimentichi del proprio ruolo hanno abusato della fiducia dei fedeli.

«Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall’Oriente» (Ap 16:12)

ONU, EU e Vaticano

Fonte

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/35724


ONU e Unione Europea hanno il loro enfant terrible a Roma

L’ideologia anticattolica delle due organizzazioni internazionali ha un nome: “diritti riproduttivi”. Un libro la mette a nudo. Contro di essa il Vaticano guida la resistenza

di Sandro Magister



ROMA, 7 luglio 2005 – A fine giugno l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha compiuto sessant’anni. Ma l’amministrazione di George W. Bush l’ha festeggiata a modo suo: le ha negato per il quarto anno consecutivo i 34 milioni di dollari in precedenza dati all’UNFPA, il Fondo dell’ONU per la Popolazione.

Motivo: le politiche antinataliste che l’UNFPA finanzia in Cina, a sostegno della sterilizzazione femminile e maschile e dell’aborto forzato dei figli handicappati o in soprannumero. I 34 milioni di dollari così risparmiati l’amministrazione Bush li impiegherà in programmi d’assistenza medica a donne e bambini poveri, e nella lotta contro il traffico sessuale in Asia.

Negli stessi giorni, l’ONU ha riunito per un’audizione di fronte all’assemblea generale una rappresentanza delle 13 mila organizzazioni non governative ad essa collegate. Ma tra le 200 ONG selezionate non ce n’era nessuna pro-vita e pro-famiglia. C’erano invece quelle più attive sul fronte antinatalista, tra cui la International Planned Parenthood Federation, IPPF, e la Women’s Environment and Development Organization, WEDO. Quest’ultima ha fatto circolare una mozione contro i “fondamentalismi culturali e religiosi” che ostacolano i “diritti riproduttivi”.

Sempre negli stessi giorni, sull’altra sponda dell’Atlantico, il parlamento dell’Unione Europea ha approvato con 360 voti a favore, 272 contrari e 20 astenuti una “Risoluzione sulla protezione delle minoranze e le politiche contro la discriminazione”. In essa, la libertà religiosa è indicata come una potenziale minaccia contro la “libera circolazione nell’Unione Europea delle coppie omosessuali sposate o legalmente riconosciute”. A favore della risoluzione ha votato anche il deputato Vittorio Prodi, fratello di Romano Prodi, cattolico progressista, capo del governo italiano dal 1996 al 1998 e presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004.

Nel 2002, con Prodi presidente, la Commissione Europea sopperì alla decisione di Bush di ritirare i finanziamenti USA all’UNFPA erogando una somma quasi identica, 32 milioni di euro, alla stessa UNFPA e all’IPPF.

La Santa Sede ha propri rappresentanti sia presso l’UE, sia all’ONU. Nel Palazzo di Vetro gode di uno status di osservatore permanente, confermato e rafforzato da una risoluzione del 1 luglio 2004. Ma in nessuna di queste due grandi organizzazioni internazionali ha vita facile.

Anzi, la Chiesa cattolica è spesso lì trattata come il nemico numero uno. Lo è in quanto religione monoteista, e come tale ritenuta generatrice di intolleranza. E lo è soprattutto in quanto antagonista – assieme all’attuale amministrazione americana – di quella filosofia dei “diritti riproduttivi” che è il verbo indiscutibile dell’ONU e dell’UE in materia di famiglia e procreazione.

* * *

In Italia è uscito un libro che mette a fuoco per la prima volta in modo diretto e documentato questa avversione anticattolica dell’ONU e dell’UE. Il titolo è esplicito: “Contro il cristianesimo. L’ONU e l’Unione Europea come nuova ideologia”. Le autrici sono Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia. La prima, non cattolica, è stata esponente di rilievo di movimenti femministi, la seconda insegna storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza. Assuntina Morresi ha curato l’appendice documentaria, con un capitolo dedicato alla storia dell’IPPF e un’altro alla sua fondatrice Margaret Sanger (1879-1966).

Nell’introduzione al volume, Roccella e Scaraffia individuano la radice della nuova ideologia nella “separazione fra sessualità e procreazione”. Ne vedono lo sbocco “oltre i confini dell’aborto, nel ritorno strisciante all’eugenetica”. E concludono:

“Più che di un modello di comportamento sessuale diverso, ma concettualmente analogo a quelli che l’hanno preceduto nella storia, si tratta di una vera e propria utopia, perche si fonda sull’idea che gli esseri umani possano trovare la felicità nella realizzazione dei propri desideri sessuali, senza limiti morali, biologici, sociali e relazionali legati alla procreazione. Un’utopia che ha le sue radici nella rivoluzione sessuale occidentale degli anni Sessanta, e che risulta tuttora indiscussa anche se non sembra aver mantenuto le sue promesse. Un’utopia che ne riecheggia un’altra, di infausta memoria: che la selezione dei nuovi esseri umani possa creare un’umanità migliore, più sana, più bella.

“L’imposizione di questa utopia ai paesi del Terzo Mondo sembra costituire lo scopo principale dell’attività di molte organizzazioni internazionali, e condiziona aiuti finanziari e rapporti diplomatici.

“A questa si affianca, anzi, ne è il logico complemento, l’utopia irenica di chi crede che solo l’abolizione delle religioni – soprattutto quelle monoteiste – possa realizzare la fine dei conflitti per l’umanità. Si tratta di un pensiero così diffuso e così ben radicato che non si può facilmente mettere in discussione, soprattutto nelle sedi internazionali. E chi osa farlo, come la Chiesa cattolica, viene criticato, penalizzato e accusato di voler ostacolare la costruzione di un radioso futuro di armonia”.

* * *

Il libro è tutto da leggere. Basta qui richiamarne alcuni spunti di particolare interesse:

– l’indebolimento negli anni, attraverso successive varianti, della carta dei diritti universali del 1948, ove ad esempio l’originario diritto di “cambiare religione” si riduce ad “avere o adottare una religione” e infine, nel 1981, solo ad “avere una religione”;

– la tesi delle organizzazioni dell’ONU secondo cui la famiglia “rappresenta l’istitituzione per eccellenza ove si definisce la subordinazione femminile” e quindi va combattuta e tendenzialmentre smantellata;

– l’invenzione e la messa in opera su vasta scala della formula “salute riproduttiva”, secondo cui “il diritto alla vita è riservato solo alle donne, mentre una politica di severo contenimento demografico si oppone alla nascita dei figli”;

– la dettagliata ricostruzione del sostegno dato dall’ONU – e anche da esponenti cattolici – a “eventi e organismi interreligiosi finalizzati a sostituire le religioni tradizionali con una religione unica, mondiale, basata sulla dichiarazione dei diritti dell’uomo”;

– la decisione della Santa Sede, annunciata nel 2000, di sospendere il proprio contributo finanziario all’UNICEF, perché “trasformato da baluardo in difesa dei bambini e delle madri in ennesima agenzia per il controllo delle nascite”;

– i ripetuti attacchi della commissione sui diritti umani del parlamento europeo, nelle sue relazioni annuali, contro la Chiesa cattolica accusata di “fondamentalismo” in ogni campo, ma soprattutto in quello sessuale;

– l’intreccio strettissimo, fin dal primo Novecento, tra antinatalismo ed eugenetica, e la continuazione di quest’ultima sotto nuove vesti anche dopo il discredito ottenuto col nazismo;

– i casi esemplari di Iran, Cina, India, Bangladesh, dove la povertà e l’assenza di meccanismi democratici consolidati hanno reso le donne facili vittime di sperimentazione di contraccettivi rischiosi per la salute, di sterilizzazioni di massa e aborti forzati;

– il presupposto delle organizzazioni dell’ONU secondo cui l’offerta di aborto e contraccezione è, in qualunque contesto, il primo elemento di emancipazione per le donne e il solo perseguito di fatto: come in Iran, dove i programmi per il controllo della fertilità hanno avuto grande successo ma le donne continuano a essere soggette all’oppressione maschile;

– l’impressionante contrasto tra l’impegno antinatalista profuso dalle organizzazioni internazionali nei paesi poveri e l’invarianza nell’ultimo decennio del numero delle donne morte per parto, più di mezzo milione all’anno.

Scrive a questo proposito Eugenia Roccella:

“I dati confermano come i cosiddetti servizi alla salute riproduttiva siano rivolti moltissimo alla prevenzione e interruzione delle gravidanze indesiderate, ma pochissimo alle cure per le gravidanze desiderate. Il modo principale con cui si intende ridurre la mortalità da parto è ridurre, semplicemente, il numero dei parti, e aumentare quello degli aborti”.

E ancora, a proposito dei linguaggi adottati in questo campo da ONU ed UE:

“Ad ogni appuntamento internazionale si apre una lotta terminologica che a un osservatore estraneo potrebbe apparire incomprensibile. Ma dietro le differenze semantiche si nasconde lo scontro sui concetti. Per esempio, la scomparsa di vocaboli come madre e padre, in favore di definizioni prive di caratterizzazione sessuale, come ‘progetto parentale’ o ‘genitorialità’, e la stessa sostituzione delle parole uomo e donna con un termine neutro, ‘genere’, tendono ad annullare la differenza sessuale e la specificità dei ruoli di madre e padre.

“C’è un progetto culturale molto diffuso, e in parte inconsapevole, che mira a sganciarsi il più possibile dal diritto naturale, fondamento dei diritti umani. Se non c’è più un diritto naturale inalienabile che garantisca l’eguaglianza degli esseri umani (per esempio per quanto riguarda il diritto alla vita e alla libertà personale), tutto diventa contrattabile e relativo. Rafael Salas, ex direttore dell’UNFPA, ha sostenuto che le spaventose violazioni dei diritti umani attuate in Cina durante gli anni della politica del figlio unico non erano tali per i cinesi. Aborti forzati, abbandono e uccisione dei neonati, secondo Salas, erano metodi che ‘per le loro norme culturali non erano affatto coercitivi’. Questo è relativismo etico: ma è chiaro che si tratta di una concezione che porta alla distruzione dell’idea stessa dei diritti umani”.

* * *

Sui contrasti tra la Chiesa cattolica e l’Unione Europea ha detto alcune parole lo scorso 21 giugno il cardinale Camillo Ruini.

Le ha dette presentando a un folto pubblico l’ultimo libro uscito in Italia a firma di Joseph Ratzinger, con la sua celebre conferenza sul cristianesimo in Europa tenuta a Subiaco il 1 aprile scorso.

Ruini ha fatto notare che l'Unione Europea “non ha praticamente potere nel campo della politica estera, ma ne vuole esercitare tantissimo nel campo etico. Varie risoluzioni del parlamento comunitario muovono nel senso di una contestazione della predicazione morale della Chiesa sulla famiglia e la vita sessuale, invadendo in modo fin troppo esteso il campo delle decisioni etiche dei singoli paesi”.

__________


Il libro:

Eugenia Roccella, Lucetta Scaraffia, “Contro il cristianesimo. L’ONU e l’Unione Europea come nuova ideologia”, Piemme, Casale Monferrato, 2005, pp. 214, euro 11,50.

lunedì 12 maggio 2008

Manifesto del WebLog

Matteo 24:43,44

“Ma sappiate una cosa, che se il padrone di casa avesse saputo in quale vigilia veniva il ladro, sarebbe rimasto sveglio e non avrebbe lasciato scassinare la sua casa. Perciò anche voi siate pronti, perché in un’ora che non pensate viene il Figlio dell’uomo."

Questo Blog risponde all'invito esposto nei vangeli attraverso la pubblicazione di articoli teologici e scientifici, la narrazione di esperienze di fede e la diffusione di notizie di attualità.

Possa ognuno di noi rimanere vigile e trovarsi preparato per il tempo della manifestazione del Figlio di Dio, il re del Regno millenario!