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...Ad alimentare un clima di delusione sembra concorrere anzitutto la constatazione diffusa che, nonostante gli sforzi fatti e i passi compiuti, la costruzione di una casa comune europea fondata su valori evangelici si è rivelata come una meta molto più difficile da raggiungere di quanto le Chiese auspicavano all'inizio degli anni '90. Lo stesso progetto di un nuovo modo di organizzare le alleanze politiche, economiche e militari, prescindendo da riferimenti ai valori cristiani, ha dimostrato il suo vero volto di sola strategia di potere, ancorché parzialmente rivolta al bene delle popolazioni delle singole nazioni.
...Ci si è resi conto, in generale, che il comunismo non è l'unico nemico. Al predominio culturale del marxismo, infatti, si è sostituito il predominio di un pluralismo indifferenziato e tendenzialmente scettico o nichilistico: esso ha radici capillari nel vissuto sociale odierno e produce una antropologia fortemente riduttiva, anzi non di rado la rinuncia ad offrire una qualsiasi prospettiva di senso.
...Grande è poi il rischio di una progressiva e radicale scristianizzazione e paganizzazione del Continente: in alcuni paesi è ormai molto alto il numero dei non battezzati; spesso gli stessi elementi fondamentali del cristianesimo non sono più conosciuti; ci sono situazioni nelle quali si assiste a un autentico crollo della catechesi e della formazione cristiana. Tutto questo conduce, per altro, a una profonda messa in crisi dell'identità culturale europea, tanto da far ipotizzare — come si esprime qualcuno — una sorta di «apostasia dell'Europa».
...30. C'è, poi, un altro aspetto che il Sinodo intende confessare nel contesto dell'attuale pluralismo religioso che va sempre più caratterizzando l'Europa: l'unicità e l'universalità di Cristo Salvatore e, quindi, l'assoluta irriducibilità del cristianesimo alle altre religioni.
...37. Il Sinodo intende proclamare che la speranza dell'Europa è nella croce di Cristo