lunedì 1 dicembre 2008

Categorie protette, gay NO pedofili SI

Prologo di nuovi attriti tra Vaticano ed ONU.

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Vaticano: «No alla depenalizzazione
dell'omosessualità da parte dell'Onu»

Bocciato il progetto avanzato dalla Francia a nome della Ue: «Si creeranno nuove e implacabili discriminazioni»

CITTA' DEL VATICANO - L’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, boccia il progetto di dichiarazione che la Francia intende presentare a nome dell’Unione europea all’Onu per la depenalizzazione universale dell’omosessualità. «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale», afferma il vescovo in un’intervista all’agenzia stampa francese "I.Media". «Il catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui, la questione è un`altra». «Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi - afferma mons. Migliore - si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».

ABORTO DIRITTO UNIVERSALE? BARBARIE - Mons Migliore si è anche detto «indignato e rattristato» dal progetto di introdurre l’aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni sempre all’Assemblea generale dell’Onu. L’iniziativa "rappresenta l’introduzione del principio homo homini lupus, l’uomo diventa un lupo per i suoi simili», afferma il presule. «Questa è la barbarie moderna che, dal di dentro, ci porta a smantellare le nostre società».


01 dicembre 2008

lunedì 17 novembre 2008

Fine della globalizzazione?

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Ecco che finisce la globalizzazione
di Uriel - 16/11/2008

Fonte: Wolfsteep

Cosi' e' finito il G20 , e il documento che ne e' risultato e' un misto tra il vuoto ed il nulla. Per la precisione, e' un documento che va letto esattamente al contrario di come e' scritto.

Che questo vertice avesse poco significato era chiaro nel momento in cui Barack Obama ha detto che non ci sarebbe stato. Non ci sarebbe voluto molto per farlo partecipare in qualche veste, non fosse altro che come nuovo presidente eletto della nazione ospite.

Ma l'assenza di Barack Obama e' un segnale molto forte, che lascia intendere quello che sappiamo gia': la ricetta di Barack Obama e' nazionalista, quasi protezionista.

Il suo programma per diminuire lo spaventoso disavanzo commerciale statunitense consiste nel riportare in casa la produzione, e per farlo intende punire sul piano fiscale le aziende che delocalizzano.
continua...

sabato 15 novembre 2008

World government

Jacques Attali durante l'intervista con Myrta Merlino
Quanto durerà la crisi finanziaria? E poi che cosa ci attende? Jacques Attali, intellettuale ed economista francese, risponde avvertendo: serve una forte organizzazione mondiale, altrimenti rischiamo la guerra.


“Panorama» anticipa !'intervista con Jacques Attali di Myrta Merlino per “Econmnix”, programma di Rai Educational in onda dal 24 ottobre ogni venerdì su Raitre.


di MYRTA MERLINO


"Se non riusciremo a creare un governo mondiale diventeremo una Somalia planetaria". Poi: "le crisi finanziarie sono sempre state l'anticamera di una guerra. Oggi la sfida è quella di superare questa crisi sen­za passare per una guerra". E ancora: "Di fatto c'è già un governo mondiale che nes­suno vede: è quello composto da Stati Uni­ti e Cina. E l'Europa è completamente fuo­ri dai giochi". Infine: "Sono i contribuen­ti che pagano per gli sbagli dei banchieri. Anzi, prima i contribuenti, poi i consu­matori indebitati e infine i risparmiatori che saranno spogliati dall'inflazione. Ma io non penso che la reces­sione sia inevitabile". Jacques Attali, l'unico consigliere del principe a cui piace di più stare sulla scena che dietro le quinte, accetta di parlare, per la prima volta, a 360 gradi, dopo lo scoppio della crisi finanziaria. Il più eclettico, discusso e influente degli in­rellettuali-economisti francesi è come sempre caustico, ma vede una luce in fondo al tunnel. C'è, però, un pensiero che lo tor­menta: "Io l'avevo detto. Nel rapporto del­la commissione per la crescita francese, che presiedo, avevo previsto la crisi e avevo in­dicato l'antidoto, ma nessuno ha voluto ascoltarmi".

E che cosa proponeva?
Pochi si sono accorti che, nelle 316 pro­poste della commissione, c'erano tre pagine sulla crisi finanziaria, sulla specu­lazione, sui pericoli dell'innovazione finan­ziaria senza regole, sulla necessità di met­tere in atto riforme urgenti che oggi di­vengono meno importanti perché abbia­mo lasciato sviluppare la crisi. Ma che, qualche mese fa, sarebbero bastate a cal­marla. Semplicemente bisognava attuare queste riforme più rapidamente.



E come mai non le hanno dato retta?
Perché siamo stati vittime di un'ideo­logia totalitaria dell' ottimismo. È una co­sa estremamente pericolosa che abbiamo importato dall'America. È la «positive at­titude», che significa vedere soltanto il la­to positivo delle cose, tutto si risolve, ba­sta avere un pensiero positivo ... E tutti co­loro che avevano un atteggiamento criti­co venivano messi da parte. Conosco mol­ti economisti americani che sono stati li­cenziati semplicemente perché avevano previsto che ci sarebbero stati rischi. Il mondo ha scientificamente deciso che non bisognava ascoltare le cassandre e questo sta accadendo di nuovo con l'ambiente.



Vuole dire che la prossima crisi sarà quella climatica?
Esatto, e anche questa, come quella fi­nanziaria, è una crisi prevedi bile. Ma se non agiremo immediatamente ci trovere­mo fra 30 anni, se non prima, con un pro­blema climatico impossibile da risolvere così come ci appare oggi la questione dei mercati. Il rischio non sarà di una depres­sione, una recessione, ma della sparizione della specie umana. Cerchiamo di impa­rare dagli errori e di avere a proposito del clima più precauzione e più capacità di an­ticipare i problemi di quanto non abbia­mo avuto per il sistema finanziario.

Tornando alla crisi finanziaria, lei cosa ve­de al di là della tempesta perfetta dei mercati?
E molto difficile saperlo. E come una partita di calcio: non abbiamo giocato ne­anche il primo tempo e siamo tutti gioca­tori della partita, non osservatori. Quindi molti futuri sono ancora possibili. La ra­gione profonda della crisi è che l'economia è globale, mondiale, ma non esiste uno sta­to di diritto mondiale. Il che vuoi dire che il mercato si è sviluppato senza diritto, in maniera illegale, o meglio in maniera ale­gale. Cioè: quello che è stato fatto non era contrario alla legge, ma non era regolato.



Come uscirne?
Sento spesso paragonare la fase attuale al '29, sento dire che ci vorrebbe un nuo­vo Roosevelt, ma non bisogna dimentica­re che il primo keynesiano fu Benito Mus­solini, il secondo Adolf Hitler e Franklin Delano Roosevelt fu solo il terzo. Soprat­tutto bisogna ricordare che non furono le grandi opere di Roosevelt, bensì l'ingres­so degli Stati Uniti in guerra a portare il paese fuori dalla crisi. Quindi il nostro pro­blema non è quello di passare dal '29 al '33, ma quello di passare dal '33 al '45 sen­za vivere la guerra.



E lei cosa propone per evitare il rischio di una guerra planetaria?
Oggi serve una vera organizzazione pla­netaria. Il dopo capitalismo è quello che sta nascendo con l'economia delle organizzazioni non governative, l'economia del­l'altruismo in cui tutti riconoscono un in­teresse comune nel benessere degli altri. Non possiamo avere mercati mondiali sen­za un governo mondiale, altrimenti tutto assomiglierà all'unico paese che oggi pos­siede un mercato senza stato: la Somalia. Attenzione, se non riusciremo a creare un governo mondiale ci trasformeremo in una Somalia planetaria.



Quali sono le tre rego­le fondamentali sulle quali dovrebbe basarsi il nuovo ordine mon­diale?
Innanzitutto serve una nuova istituzio­ne come il Fondo monetario, il cui ruolo sarebbe quello di prestatore di ultima istanza del sistema finanziario. In secondo luogo, fissare regole che impediscano al si­stema finanziario di svilupparsi in campi come quello del mercato interno, dove i fattori di speculazione sono molto perico­losi. E in terzo luogo immaginare dei mec­canismi che impediscano alle banche dei paesi sviluppati di lavorare con le piazze finanziarie offshore. Oggi ci sono almeno 2 mila hedge fund, per il 70 per cento so­no al di fuori dei paesi sviluppati, in para­disi offshore, che controllano decine di mi­gliaia di miliardi di dollari. Se andiamo avanti di questo passo il mondo, all'im­provviso, tornerà al Paleolitico.

Tutti sono convinti che la grande reces­sione è alle porte. Lei la considera già in atto? Quanto durerà e quanto sarà dura?

Innanzitutto non penso che la recessio­ne sia un male inevitabile: abbiamo un po­tenziale di crescita mondiale straordina­rio. Tre anni fa la crescita mondiale era al 6 per cento, l'anno scorso al 5 e quest'an­no, nonostante tutto, è ancora al 3. L'iro­nia è che la migliore previsione per l'anno prossimo riguarda l' Africa, che dovrebbe avere una crescita del 6 per cento. È ironi­co: l'Africa non è colpita dalla crisi pro­prio perché non ha un sistema finanziario al di là del microcredito. Questo dimostra che la recessione non è una certezza, tutto è ancora possibile per evitarla.

Eurussia VS Chimerica

La rivista di geopolitica Limes ipotizza i nuovi scenari politici di Eurussia (Europa+Russia) e Chimerica (Cina+America). Interessante questo breve filmato.

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... e infatti il corriere titola

Sarkozy apre al Cremlino
«Congelare scudi e missili»

Su due parole che nessuno pronuncia ma tutti hanno ben chiare, «opzione zero», Russia ed Europa tornano a capirsi

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Senza dimenticarci del presidente del consiglio italiano che ha definito l'attuale politica estera russa una 'risposta alle provocazioni dell'amministrazione Bush'.

AAA Cercasi Messia

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Papa: servono politici cattolici
Coerenti con la fede e al servizio del bene comune
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV - Il Papa ribadisce la necessita' di una generazione di politici cattolici coerenti con la fede e al servizio del bene comune.Benedetto XVI rilancia 'l'urgenza della formazione evangelica e dell'accompagnamento pastorale di una nuova generazione di cattolici impegnati nella politica, che siano coerenti con la fede professata, che abbiano rigore morale, capacita' di giudizio culturale, competenza professionale e passione di servizio per il bene comune'.

lunedì 10 novembre 2008

Laicismo Made in USA

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Ambasciatrice Usa in Vaticano: “Il laicismo fondamentalista minaccia l’America”

Con un articolo apparso il 29 ottobre su “L’Osservatore Romano”, l’ambasciatrice statunitense presso la Santa Sede Mary Ann Glendon attacca quello che definisce “laicismo fondamentalista”, che starebbe prendendo piedi questi ultimi decenni negli Usa, e sostiene l’idea papale di “laicità positiva”, vedendo di buon grado il recente invito di Benedetto a rafforzare i rapporti tra Usa e Vaticano. Come esempio emblematico di questa tendenza “laicista”, Glendon prende in considerazione la decisione della Corte Suprema del 1962 di eliminare l’obbligo di preghiera nelle scuole, che sarebbe un segno di una “laicità che voleva eliminare quasi tutte le vestigia di religiosità dalle istituzioni pubbliche in America”.
In particolare, “la legittimità di ogni forma di cooperazione tra le chiese e gli stati è oggi posta in dubbio”, spingendo istituzioni come scuole e ospedali di matrice religiosa “a dover affrontare scelte difficili”: ad esempio, nel 2006, Catholic Charities “ha dovuto abbandonare” il settore delle adozioni “dopo che lo Stato ha ordinato loro di permettere l’adozione anche a persone omosessuali”. A livello generale, la Corte tende sempre più ad interpretare il Primo Emendamento al fine di limitare l’invadenza della religione nella vita pubblica e garantire i diritti dei non credenti o di culti minoritari: “Questa interpretazione - basata su un concetto molto individualistico della libertà” sostiene l’ambasciatrice “ha per effetto di limitare la libertà religiosa di molte persone”. Nonostante vi siano delle eccezioni a questa tendenza, “non è un’esagerazione dire che, nella situazione attuale, il ‘modello positivo’ di laicità sta lottando per la sua vita”.

Obama Pro Aborto

Obama lavora a fianco di un vice presidente cattolico favorevole all'aborto e ha intenzione di ripristinare i finanziamenti precedentemente interrotti agli enti che supportavano questa forma di controllo delle nascite.

http://www.corriere.it/esteri/08_novembre_10/cambio_leggi_bush_39a33086-aef7-11dd-bbcd-00144f02aabc.shtml

Lo staff del presidente eletto vuole intervenire anche su ambiente, istruzione e sanità

Staminali e aborto, Obama
vuole cambiare 200 leggi di Bush

Intende modificare provvedimenti «politicamente divisivi». Ma la priorità resta il rilancio dell'economia

Barack Obama (Afp)
Barack Obama (Afp)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON - Non appena insediato alla Casa Bianca, Barack Obama è pronto ad abolire o modificare almeno 200 decreti esecutivi o regolamenti amministrativi, varati dal governo di George Bush. Si tratta di provvedimenti dai forti connotati ideologici e «politicamente divisivi», con cui l'attuale amministrazione aveva sposato tutte le istanze della destra più conservatrice e di quella religiosa.

Nel mirino sono fra gli altri il limite ai fondi federali per la ricerca sulle cellule staminali, le normative sulle emissioni di diossido di carbonio e su questioni sociali come l'aborto, alcune regole molto restrittive sull'immigrazione. La lista potrebbe allungarsi, se nel periodo ancora in carica George Bush dovesse approvare, come sembra tentato di fare, una sfilza di ordini esecutivi dell'ultima ora, nella speranza di irrobustire la sua legacy ideologica. Lanciata dal Washington Post, la notizia è stata confermata nelle sue linee generali da John Podesta, capo della squadra di Obama che prepara il passaggio dei poteri. Intervistato dalla Cnn, Podesta ha spiegato che il transition team ha già avviato un esame approfondito di tutti gli ordini esecutivi dell'amministrazione Bush, per consentire al nuovo presidente «di decidere quali vanno confermati, quali abrogati e quali modificati». Podesta non è voluto entrare nel merito, rifiutandosi di «anticipare decisioni non ancora prese». Ma ha aggiunto: «Che si tratti di trasformazione dell'energia, di migliorare la sanità o delle cellule staminali, stiamo guardando in ogni agenzia governativa per vedere come possiamo subito compiere dei passi in avanti».

L'enorme lavoro di revisione sta impegnando da mesi - «da agosto», ha precisato Podesta - una cinquantina di esperti. L'idea è identificare le aree, dove sia possibile per il nuovo presidente agire immediatamente, senza dover passare per il Congresso, dando così il senso forte di una svolta. Anche perché, come ha spiegato al Post la rappresentante democratica del Colorado, Diana DeGette, molte azioni di Bush non sono mai state inserite in una legge da mandare alle Camere: «Obama potrebbe quindi semplicemente abolirle con un ordine esecutivo». Il presidente-eletto è comunque molto attento a non inimicarsi anzitempo il Parlamento. «Prima di prendere qualunque decisione - ha spiegato ieri una portavoce di Obama, Stephanie Cutter - si consulterà con i leader congressuali di entrambi gli schieramenti, così come con i gruppi interessati. Ogni decisione verrà discussa con i suoi ministri, nessuno dei quali è stato ancora scelto». Anche se la priorità numero uno del futuro presidente rimane la risoluzione della crisi finanziaria e il rilancio dell'economia, Obama è quindi determinato a fare la differenza su temi più vasti. A cominciare dai cambiamenti climatici, dove fra l'altro ha promesso di rovesciare il divieto, imposto in dicembre da Bush alla California, di regolare in modo autonomo le emissioni di CO2 dalle automobili, tagliandole del 30% tra il 2009 e il 2016.

Paolo Valentino
10 novembre 2008

domenica 5 ottobre 2008

«Senza Dio la società è confusa»

CITTA' DEL VATICANO
Con una solenne concelebrazione nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, Benedetto XVI ha aperto questa mattina la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che da domani affronterà in Vaticano il tema «La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa». Con il Papa 326 concelebranti: 52 cardinali, 14 patriarchi delle Chiese Orientali, 45 arcivescovi, 130 vescovi e 85 Presbiteri (di cui 12 Padri Sinodali, 5 Officiali della Segreteria Generale, 30 Uditori, 5 Esperti, 4 Addetti stampa, 24 Assistenti e 5 traduttori). I lavori proseguiranno in Vaticano, nell’Aula del Sinodo, fino al 26 ottobre.

È «indispensabile» che la Chiesa «conosca e viva ciò che annuncia», perché «la sua predicazione sia credibile, nonostante le debolezze e le povertà degli uomini che la compongono»: è l’ammonimento di Papa Benedetto XVI, che, aprendo questa mattina nella basilica romana di San Paolo fuori le mura un’assemblea ordinaria del sinodo dei vescovi dedicato alla Bibbia, non ha mancato di citare i non credenti («persone di retto sentire») che guardano alla Chiesa per trovare risposta agli interrogativi sulla vita e la morte. «Solo la Parola di Dio - ha sottolineato Benedetto XVI - può cambiare in profondità il cuore dell`uomo, ed è importante allora che con essa entrino in una intimità sempre crescente i singoli credenti e le comunità. L'assemblea sinodale volgerà la sua attenzione a questa verità fondamentale per la vita e la missione della Chiesa. Nutrirsi della Parola di Dio è per essa il compito primo e fondamentale. In effetti, se l`annuncio del Vangelo costituisce la sua ragione d`essere e la sua missione, è indispensabile - ha scandito il Papa - che la Chiesa conosca e viva ciò che annuncia, perché la sua predicazione sia credibile, nonostante le debolezze e le povertà degli uomini che la compongono».

Il Papa ha poi raccomandato ai padri sinodali di rendere «sempre più efficace l'annuncio del Vangelo in questo nostro tempo» per far sì che «la sua luce illumini ogni ambito dell'umanità: dalla famiglia alla scuola, alla cultura, al lavoro, al tempo libero e agli altri settori della società». Sottolineando la necessità della testimonianza cristiana e dell’evangelizzazione nell’epoca contemporanea, il Papa ha notato che molti possono essere i motivi di distanza da Dio: «Tanti non Lo hanno ancora incontrato e sono in attesa del primo annuncio del suo Vangelo; altri, pur avendo ricevuto una formazione cristiana, si sono affievoliti nell'entusiasmo e conservano con la Parola di Dio un contatto superficiale; altri ancora si sono allontanati dalla pratica della fede e necessitano di una nuova evangelizzazione. Non mancano poi - ha aggiunto il Papa con uno sguardo agli atei attenti al magistero della Chiesa in campo di etica e bioetica - persone di retto sentire che si pongono domande essenziali sul senso della vita e della morte, domande alle quali solo Cristo può fornire risposte appaganti».

«Nazioni un tempo ricche di fede e di vocazioni ora vanno smarrendo la propria identità, sotto l’influenza deleteria e distruttiva di una certa cultura moderna». Lo ha rilevato Benedetto XVI nell’omelia, dai toni apocalittici, pronunciata nella Basilica di San Paolo alla celebrazione di apertura del Sinodo.

giovedì 2 ottobre 2008

La triplice intesa

(ASCA) - Roma, 30 set - Come combinare la fede e la politica. In che modo e in che misura la religione puo' influenzare le scelte di uno Stato. Sono questi i temi dibattuti all'incontro tra il segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, l'ex ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in occasione dell'uscita di 'Astenia 42'. Bertone ha spiegato che ''nella distinzione dei ruoli, la politica ha bisogno della religione'', e ha espresso soddisfazione perche' ''si registra una certa convergenza sul fatto che la politica e il mercato non siano tutto''. La religione, quindi, e la ricerca del bene comune, sono indispensabili alla politica. ''La conferma - spiega Bertone - viene anche dall'odierna crisi finanziaria: laddove si cerca il proprio profitto e non si cerca il bene, si annulla anche il profitto stesso''. Secondo il cardinale e' ''opportuno, oltre che legittimo'' che i cristiani partecipino alla vita politica, altrimenti ''i valori della secolarizzazione prevarrebbero''. Tuttavia ''la Chiesa non puo' prendere nelle sue mani la societa' pubblica'', insomma non puo' sostituirsi allo Stato ''ma non puo' neanche restare ai margini della lotta per la giustizia. In democrazia rispettare le posizioni diverse e' doveroso, ma le scelte contro la natura umana sono dannose e la natura umana - ha concluso Bertone - non cambia con le maggioranze parlamentari''. Massimo D'Alema, da parte sua, ha rilevato un ''forte ritorno della religione ad occupare lo spazio pubblico. E' un fenomeno del nostro tempo - ha detto - e nasce dalla crisi dell'ideologia del benessere''. D'Alema ha ammesso che il ruolo sociale della religione e' ''straordinariamente positivo, fattore di coesione della societa'''. Dalla religione vengono anche nuove guerre, come e' accaduto nei Balcani. ''Il mondo e' sembrato tornare indietro, non andare avanti. L'Islam si accompagna ad un fondamentalismo carico di rischi''. Per questo, ha concluso D'Alema, ''c'e' bisogno della laicita' della politica. Il mondo ha bisogno di istituzioni in grado di favorire la convivenza e il dialogo in un mondo globale''. E il cristianesimo ''deve guardarsi da quella tentazione di un rapporto con il potere, tentazione dalla quale tutte le fedi religiose devono guardarsi''. Nel suo intervento Tremonti ha sottolineato che ''anche nel governo si comincia a parlare di economia sociale di mercato. I vecchi attrezzi - ha aggiunto - non funzionano per capire le novita'''.



Europa unita ... finalmente con la benedizione del Vaticano?

venerdì 19 settembre 2008

giovedì 18 settembre 2008

Libertà d'azione.

GEORGIA: MEDVEDEV, "E' STATO IL NOSTRO 11 SETTEMBRE"

L'attacco georgiano ai peacekeepers russi nell'Ossezia del sud ha avuto lo stesso valore di quello alle Torri Gemelle e al Pentagono di otto anni fa. IL paragone e' stato fatto da Dmitry Medvedev. "Per la Russia -ha detto il capo del Cremlino nel corso di un incontro con analisti politici occidentali- l'8 agosto e' stato quasi come l'11 settembre 2001 per gli Stati Uniti. Vi sono molte lezioni da trarre dall'11 settembre e il mondo deve imparare da quanto accadde ad agosto".


http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/esteri/rep_esteri_n_3306549.html

lunedì 15 settembre 2008

Purificata attraverso la sofferenza



La Chiesa del millennio sarà ancora la Chiesa che viene purificata attraverso la sofferenza


Giovanni Paolo II a un gruppo di Vescovi americani in visita "ad limina" - Città del Vaticano (Roma), Sabato 16 Aprile 1988, URL

venerdì 12 settembre 2008

Laicismo "cristiano"


Parigi, 12 set. (Apcom) - Il Papa è convinto che "una nuova riflessione sul vero significato e sull'importanza della laicità" sia "divenuta necessaria". Infatti, se da una parte "è fondamentale insistere sula distinzione tra l'ambito politico e quello religioso", dall'altra occorre "prendere una più chiara coscienza della funzione insostituibile della religione per la formazione delle coscienze e del contributo che essa può apportare, insieme ad altre istanze, alla creazione di un consenso etico di fondo nella società".

Parigi, 12 set. (Apcom) - La Francia "è molto spesso al centro della preghiera del Papa"; le sue radici, "come quelle dell'Europa, sono cristiane". Benedetto XVI esordisce così nel discorso - atteso e importante - rivolto al presidente francese Nicolas Sarkozy, durante la sua visita di cortesia all'Eliseo, prima tappa del viaggio in terra francese.

giovedì 11 settembre 2008

Giro giro tondo, casca il mondo...

...casca la terra; tutti giù per terra.

lunedì 8 settembre 2008

PIO XII

«Il giorno che la Santa Sede si assoggetterà ad una nuova Europa di politici e diplomatici, una Europa centrata su Brusselles e Parigi, in quel giorno cominceranno veramente i grandi guai per la Chiesa» - Frase di Papa Pio XII

Malachi Martin, «The windswept house» p.7

sabato 6 settembre 2008

Ue, Napolitano: "Serve un responsabile unico"

Cernobbio - L’Unione Europea deve costruire una politica estera e di sicurezza comune con la guida di un solo responsabile, come previsto dal trattato di Lisbona. Secondo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ci si può affidare al solo Consiglio Europeo, specie quando scoppiano crisi internazionale come avvenuto recentemente in Georgia.

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lunedì 11 agosto 2008

sabato 9 agosto 2008

Segni premonitori...

*** w80 15/8 p. 19 par. 1***

Che accadrà quando tutti quelli che professano una religione saranno distrutti o costretti a rinunciare al loro culto? Che specie di mondo sarà quello? Sarà la specie di mondo che secondo la Bibbia deve presto arrivare, un mondo irreligioso di breve durata.


L'escatologia nella teologia moderna [1]

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1. Adolf von Harnack e Albert Ritschl: Escatologia modernizzata.
L'escatologia liberale o modernista fu fortemente influenzata dal progresso tecnico e scientifico del secolo passato, che produsse un fermento intellettuale non indifferente. In teologia, i liberali volevano conciliare la fede cristiana con il metodo scientifico, credendo di poter riscoprire cosí il "Gesù storico". Secondo loro, Gesù era un maestro umano e il primo "cristiano"; egli chiamava tutti a credere con lui, ma non necessariamente in lui.

Ecco una sintesi del pensiero liberale nella chiesa protestante all'inizio del XX secolo:

(a) La paternità di Dio, cioè, Dio è il Padre di tutti gli esseri umani.
(b) Il valore inestimabile della persona umana: l'uomo, essendo oggetto dell'amore di Dio, deve essere oggetto anche del nostro.
(c) Il regno di Dio non è un'epoca del futuro, ma è presente con noi oggi.
(d) La seconda venuta di Cristo non significa un ritorno fisico, ma la vittoria che sarà manifestata quando il regno di Dio sarà fermamente stabilito.
(e) Il progresso è inevitabile in tutte le sfere e la cristianizzazione del mondo dovrà toccare ogni aspetto della vita umana, specialmente quelli sociali, politici ed economici. Quando questo progresso si sarà realizzato, si sarà verificato il ritorno di Cristo.

sabato 26 luglio 2008

No roots? No europe!



Ecco un video del 12 dicembre 2007 che non è ovviamente passato (o molto poco) nei mass-media allineati.
In questo video girato al Parlamento Europeo di Strasburgo, si vedono centinaia di dimostranti rivoltarsi e chiedere un REFERENDUM per il futuro Trattato europeo di Lisbona (in Italia è già ratificato). Si vede anche un responsabile intervenire per chiedere al proprietario della macchina fotografica di smettere di filmare e lasciare i luoghi...


Anche nel parlamento italiano ormai si parla di un'Europa possibile solo con la valorizzazione delle "radici cristiane"... vediamo cosa si inventeranno per far andare avanti il carrozzone... e Ratzinger se la ride...

giovedì 17 luglio 2008

NWO

... ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali. Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell'ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell'uomo nuovo e del mondo nuovo.


Prefazione del Card. J. Ratzinger a:
M. Schooyans, Nuovo disordine mondiale. La grande trappola per ridurre il numero dei commensali alla tavola dell’umanità, Ed. San Paolo 2000.
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Crescono le voci che ci dicono che l'uomo avrebbe ora il diritto e il dovere di costruire un mondo nuovo su base razionale. Il nuovo ordine mondiale, della cui necessità non si potrebbe dubitare, dovrebbe essere un ordine mondiale della razionalità.

Il criterio di razionalità viene assunto esclusivamente dalle esperienze della produzione tecnica su basi scientifiche. La razionalità è nella direzione della funzionalità, dell'efficacia, dell'accrescimento della qualità della vita.


Il discorso di Joseph Ratzinger al seminario Ambrosetti di Cernobbio del 2001
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mercoledì 16 luglio 2008

Vadici Cvistiane contvo il nuovo '29



...vadici cvistiane, con l'alza-bandieva (tradotto in lingua corrente: radici cristiane... con l'alzabandiera nelle scuole)

lunedì 14 luglio 2008

L'ultima prova della Chiesa

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Brani tratti dal catechismo della chiesa cattolica romana.

L'ultima prova della Chiesa

675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. 637 La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra 638 svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. 639

676 Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, 640 soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato « intrinsecamente perverso ». 641

677 La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest'ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione. 642 Il Regno non si compirà dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa 643 secondo un progresso ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del male 644 che farà discendere dal cielo la sua Sposa. 645 Il trionfo di Dio sulla rivolta del male prenderà la forma dell'ultimo giudizio 646 dopo l'ultimo sommovimento cosmico di questo mondo che passa. 647

venerdì 11 luglio 2008

1999

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...Ad alimentare un clima di delusione sembra concorrere anzitutto la constatazione diffusa che, nonostante gli sforzi fatti e i passi compiuti, la costruzione di una casa comune europea fondata su valori evangelici si è rivelata come una meta molto più difficile da raggiungere di quanto le Chiese auspicavano all'inizio degli anni '90. Lo stesso progetto di un nuovo modo di organizzare le alleanze politiche, economiche e militari, prescindendo da riferimenti ai valori cristiani, ha dimostrato il suo vero volto di sola strategia di potere, ancorché parzialmente rivolta al bene delle popolazioni delle singole nazioni.

...Ci si è resi conto, in generale, che il comunismo non è l'unico nemico. Al predominio culturale del marxismo, infatti, si è sostituito il predominio di un pluralismo indifferenziato e tendenzialmente scettico o nichilistico: esso ha radici capillari nel vissuto sociale odierno e produce una antropologia fortemente riduttiva, anzi non di rado la rinuncia ad offrire una qualsiasi prospettiva di senso.

...Grande è poi il rischio di una progressiva e radicale scristianizzazione e paganizzazione del Continente: in alcuni paesi è ormai molto alto il numero dei non battezzati; spesso gli stessi elementi fondamentali del cristianesimo non sono più conosciuti; ci sono situazioni nelle quali si assiste a un autentico crollo della catechesi e della formazione cristiana. Tutto questo conduce, per altro, a una profonda messa in crisi dell'identità culturale europea, tanto da far ipotizzare — come si esprime qualcuno — una sorta di «apostasia dell'Europa».

...30. C'è, poi, un altro aspetto che il Sinodo intende confessare nel contesto dell'attuale pluralismo religioso che va sempre più caratterizzando l'Europa: l'unicità e l'universalità di Cristo Salvatore e, quindi, l'assoluta irriducibilità del cristianesimo alle altre religioni.

...37. Il Sinodo intende proclamare che la speranza dell'Europa è nella croce di Cristo

martedì 1 luglio 2008

...problemi...


Trattato Ue,presidente polacco non firmerà:"senza senso"
martedì, 1 luglio 2008 10.42

PARIGI (Reuters) - Il presidente polacco Lech Kaczynski ha incrementato la quantità di problemi che l'Unione europea dovrà fronteggiare, nel primo giorno della presidenza di turno francese, affermando oggi che non ha intenzione di firmare per ora il Trattato di Lisbona che riforma il blocco.

continua

The Big Boss

Napolitano per 'linea rossa' Ue- Usa

Il capo dello Stato durante un dibattito con Henry Kissinger
(ANSA) - ROMA, 1 LUG - Giorgio Napolitano si augura che presto il presidente degli Usa possa parlare con un rappresentante unico di tutta l'Ue.Spero, ha detto Napolitano in un dibattito con Henry Kissinger a Roma, che 'non sia troppo lontano il momento in cui per parlare con l'Europa il presidente degli Stati Uniti potra' chiamare un singolo numero di telefono e trovare all'altro capo chi sappia e possa rispondergli rappresentando e impegnando l'Unione Europea nel suo insieme'.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2008-07-01_101179727.html

mercoledì 25 giugno 2008

giovedì 19 giugno 2008

Europa

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=267148

....
Il Trattato di Lisbona è infatti una «visione del mondo» universale, una teologia dogmatica con le sue applicazioni pratiche, la forma più assoluta di totalitarismo che sia mai stata messa in atto. ....
A) Il sincretismo fra le varie religioni e fra i vari costumi culturali. ...
.... passaggio verso il governo mondiale
.... perseguite con ostinazione durante il passare degli anni sia dai fanatici credenti nella religione universale che da coloro che se ne servono per assolutizzare il proprio potere.

di Ida Magli

sabato 14 giugno 2008

LOVE

Declan Ganley



Se l'Irlanda ha detto di NO al trattato di Lisbona è anche a causa di Declan Ganley, leader del movimento "Libertas" che insieme al clero cattolico si è battuto per il NO durante il referendum indetto nella giornata di giovedì. Come tutti sappiamo ... ha vinto proprio il NO, a dispetto di cosa diceva il ministro degli esteri irlandese qualche giorno prima del referendum...


Micheal Martin, ministro degli Esteri, che ha spiegato la crescita dei No nei sondaggi proprio con la campagna negativa fatta dai fautori della bocciatura: "Ci sono affermazioni false fatte dai sostenitori del No, in particolare quelle fatte da estremisti di destra sulle questioni sociali, come quando dicono che il Trattato avrebbe influenza sulla legge irlandese sull'aborto. O quando si dice che ci costringerà ad abbandonare la neutralità".

Il ministro se la prende in particolare con l'organizzazione Libertas, che definisce "un gruppo che nessuno conosceva, venuto fuori da nulla con forti finanziamenti, che ha fatto affermazioni false ed instillato dubbi sul Trattato di Lisbona... noi abbiamo dovuto demistificare questi miti. Per esempio, sulla difesa comune, noi abbiamo un divieto costituzionale a parteciparvi, a meno che non si tenga un referendum. Ma penso che la campagna del No abbia dato tutto... credo che vinceremo".

giovedì 12 giugno 2008

lunedì 9 giugno 2008

Abbondanza di grano sulla terra

Riguardo al Paradiso che Dio porterà, Salmo 72:16 profetizza: “Ci sarà abbondanza di grano sulla terra; in cima ai monti ci sarà sovrabbondanza”. Nell’antico Israele il grano di solito cresceva nelle valli. Eppure, nelle condizioni benedette di cui si parla in questa profezia perfino il seme seminato nel terreno più povero, arido e improduttivo, che di solito non produce nulla, porterà frutto in abbondanza. “Nel tempo del Messia”, dice un biblista, “sarà come se i campi di grano ondeggiassero ovunque, perfino sulla cima dei monti, o come se le colline venissero coltivate fino alla sommità, in modo tale che l’intera terra sia coperta da oscillanti raccolti che sono una gioia per gli occhi”.

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1200 - 30 = 1170

Tutto il mondo giace nel potere del malvagio. (1 Giovanni 5:19)

Quanto costerebbe sfamare le popolazioni povere del mondo? 30 miliardi di dollari, l'industria bellica nel 2006 è arrivata a 1200 miliardi di dollari ... la nostra è una società suicida.

Al via il summit mondiale della Fao. 854 milioni gli affamati del pianeta Potrebbero arrivare a un miliardo. Prezzi di alimentari +83% in tre anni

Fame nel mondo, crisi drammatica Più agricoltura, meno biocarburanti

Il grido di Napolitano: "Passare dalle parole ai fatti". Berlusconi: "Aiuti fuori dai vincoli Ue" Mugabe accusa l'Occidente "di aver affamato lo Zimbabwe con le sanzioni"
ROMA - Un piano d'azione globale per garantire
la sicurezza alimentare, affrontare i cambiamenti climatici e regolamentare la produzione di biocarburante che sottrae spazi all'agricoltura e provoca l'aumento dei prezzi. Se questa è la sfida sul tavolo per i capi di stato e i 4.749 rappresentanti di 183 Paesi chiamati a Roma per il summit della Fao su "La Sicurezza alimentare", il primo giorno di incontri conferma non solo la diagnosi ma anche la terapia. A cui si aggiunge la richiesta che viene dai paesi più poveri di poter garantire coltivazioni locali alle popolazioni. Una piccola sintesi di numeri per fotografare la situazione che hanno davanti agli occhi i delegati. Nel 1996 erano 800 mila le persone affamate. Uno degli obiettivi del Millennio era quello di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone con problemi legati al cibo. Ma nel 2006 quel numero è cresciuto (854 mila) e visto l'aumento dei prezzi alimentari dell'83 per cento negli ultimi tre anni, nei prossimi anni potrebbe essere un miliardo le persone che non riescono ad avere i livelli necessari di alimentazione. Insomma, non c'è più tempo da perdere. E il grido d'allarme, la necessità "di passare dalle parole ai fatti", è stato oggi il senso di tutti gli interventi, da quello del segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon a Jacques Diouf, direttore generale della Fao che è l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di pianificare le politiche agricole nel mondo.

Napolitano e Berlusconi: "Dalle parole ai fatti"
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto i lavori parlando di "crisi drammatica" per superare la quale "non si può fare affidamento sulle virtù riequilibratrici del mercato". Quindi, meno parole e più fatti. Un concetto ripreso anche dal premier Berlusconi che ha presieduto la prima parte della sessione. "Mi riconosco nella parole di Napolitano" ha detto il premier: "E' il tempo delle azioni rispetto a quello delle parole". La fame nel mondo è un "grave e terribile problema", una "situazione difficilissima", un "tragico momento" da affrontare mettendo "a disposizione risorse concrete". Berlusconi ha chiesto di "togliere i vincoli Ue per gli aiuti ai Paesi poveri".

Ban Ki Moon e Diouf: "Meno protezionismo, più derrate". Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha proposto un piano strategico globale con misure a breve e a lungo termine per frenare l'impennata dei prezzi dei generi alimentari. Alla base, un aumento degli aiuti all'agricoltura per arrivare nel 2030 ad aumentare del 50 per cento la produzione di cibo. Ricetta rilanciata dal direttore generale della Fao, Jacques Diouf, per il quale "servono 30 miliardi di dollari l'anno". "I protezionismi distorcono il mercato" e per fronteggiare la crisi alimentare "serve produrre il 50% in più di derrate alimentari entro il 2030". "Come possiamo spiegare alla gente di buon senso - ha sottolineato con forza Diouf - che non è stato possibile trovare 30 miliardi di dollari all'anno per riuscire a nutrire gli 862 milioni di affamati?". Immediata la replica di Ban Ki-Moon: "Occorre agire oggi e agire subito perchè la popolazione mondiale nel 2015 arriverà a 7,2 miliardi di persone".

Onu e Fao attaccano i paesi industrializzati. Ban Ki Moon e Diouf usano un linguaggio netto, più da ong che da istituzioni. "E' incomprensibile - dicono - che nel 2006 siano stati impiegati sussidi per un ammontare di 11-12 miliardi di dollari per deviare dal consumo umano 100 milioni di tonnellate di cereali soprattutto per soddisfare la richiesta di combustibile per automezzi". Altro paradosso delle economie dei Paesi Ocse - dice ancora Diouf - è "l'aver sconvolto i mercati mondiali, spendendo 372 miliardi a sostegno della propria agricoltura, 20 miliardi di dollari per gli eccessi di consumi dovuti all'obesità, mentre il conto degli armamenti nel 2006 è arrivato a 1.200 miliardi di dollari". Fao e Onu chiedono i non solo interventi di carattere umanitario dovuti all'emergenza, ma anche misure strutturali a lungo termine (il microcredito ai piccoli produttori; mezzi di produzione, incluse sementi e fertilizzanti, per arrivare in tempo alla stagione della semina di quest'anno) perchè - spiega Diouf - "il problema della sicurezza alimentare è un problema politico, una questione di priorità tra i bisogni umani, e le scelte fatte dai governi determinano anche l'allocazione delle risorse".

Ahmadinejad e Mugabe attaccano Onu e occidente. Dal palco della sala conferenze della Fao oggi sono intervenuti i principali capi di stato. Per il leader argentino Christina Kirchner "il problema non sta nella produzione ma nella distribuzione del cibo". D'accordo il presidente brasiliano Ignacio Lula ....

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.... AND SECURITY

Quella che vedete è una pagina del sito ufficiale delle nazioni unite.

Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro” (1 Tessalonicesi 5:3 – 4)

PEACE

Irlanda

Il paese a maggioranza cattolica (quasi il 90%) giovedì dovrà esprimere il proprio assenso o dissenso al referendum sul trattato di Lisbona ... allego un articolo interessante sulla reazione di alcuni(?) fedeli della chiesa di Roma.


Some Catholics pray for EU treaty "No" vote

By Jonathan Saul

DUBLIN (Reuters) - Eamonn Murphy hopes his prayers will help secure a "No" vote when predominantly Catholic Ireland votes on the European Union's reform treaty next month.

Some Catholics fear the treaty will create loopholes allowing the EU to force Ireland to relax its strict abortion laws, permit same sex marriages and erode what they regard as traditional religious values.

"Prayer can change the course of history," said Murphy, who runs a Catholic centre in the capital Dublin. "We cannot delegate to a more centralised authority our decision-making rights on matters so close to home."

Ireland is the only EU state planning a referendum on the treaty and a "no" vote could sink a treaty designed to end years of diplomatic wrangling over reform of the bloc's institutions.

An opinion poll at the weekend showed the "Yes" camp's lead had narrowed in the past two weeks, and the vote on June 12 could be close.

A number of Catholic prayer groups have put rejection of the treaty at the centre of their supplications. Some have sent text messages urging the devout to recite the Chaplet of the Divine Mercy, a rosary-like prayer cycle which they believe is especially effective.

Ann Harland, a part-time bank worker, said she was praying about the outcome on June 12.

"I want the laws of God and Christian values to be upheld. Without it, anything goes," she said as soft devotional music played at the prayer and information centre.


GROWING DEBATE

The treaty replaces the defunct EU constitution rejected by French and Dutch voters in 2005. It is designed to give the bloc stronger leadership, a more democratic decision-making system and a more effective foreign policy apparatus.

An advert placed by one group in a Catholic newspaper this month called on members of the faith to reject the treaty because it would create a "new European identity based on radical secularism and atheistic philosophies".

A guide seeking to scupper the accord has also been published by another group targeting Catholic voters.

Bishops are expected to issue their formal position before the referendum.

The government has accused "no" campaigners of trying to generate fear on issues that are not directly addressed by the European Union treaty, such as abortion. Abortions are allowed in Ireland only if a mother's life is in danger.

"It is a sad reality that many of the treaty's opponents insist on trying to paint the Union as the enemy which wants to control us," Foreign Minister Micheal Martin said this week.

Martin said Ireland would continue to have absolute control over protection of the unborn and accused those who argued otherwise of mounting a "deeply cynical campaign".

A number of priests have expressed reservations even if they have so far left it up to their flocks to decide how to vote.


Dublin-based Father Cathal Price said he planned to hold a prayer vigil on the issue in the coming days.

"People must make up their own minds and pray they come to an informed decision about what they are doing," he said. "I need that direction myself."


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sabato 31 maggio 2008

Trattato di Lisbona


La campagna d'informazione di questi ultimi anni promossa dal clero per l'introduzione delle "radici cristiane" nei testi fondamentali dell'unione europea non ha avuto l'esito sperato, l'esenzione dell'ICI per le attività commerciali gestite dalla chiesa sono cadute nel mirino di Bruxelles, il finanziamento dell'ONU da parte dell'unione a seguito delle remore cattoliche dovute alle politiche anti-sovrappopolazione ... ora che l'Italia ha ratificato il ddl restiamo in attesa dei prossimi eventi ...

lunedì 26 maggio 2008

Le sette

Inserisco una brevissima parte di quanto afferma Raffaella Di Marzio sul suo blog

" - le derive settarie, gli abusi e la manipolazione mentale possono verificarsi ANCHE all'interno di movimenti cattolici


-non ha senso "combattere" le sette come se fossero entità estranee al mondo dei "buoni"


- non ci sono religioni "buone" e religioni "cattive" perchè quello che conta è il modo in cui le persone interpretano e mettono in pratica la loro religione

- due persone che professano la stessa fede religiosa possono essere, una santa e l'altra assassina; entrambe possono rendere ragione delle loro azioni sulla base dello stesso "credo"

- la manipolazione della mente si verifica in tutti i gruppi sociali e non è una caratteristica delle religioni "strane"

- se un abuso (fisico o psicologico) si verifica in un gruppo cattolico non è meno grave di quello che si verifica in una "setta"

- movimenti cattolici di recente costituzione manifestano caratteri settari che vanno smussati, corretti e sanzionati da chi ne ha la responsabilità

- un gruppo religioso in cui la fede viene vissuta in modo molto intenso e coinvolgente può NON essere "setta"; i suoi membri possono essere perfettamente consapevoli di compiere azioni che agli occhi di estranei sono "assurde" e che i loro parenti non condividono: questo NON fa di loro dei "plagiati""

URL

In realtà tutti sappiamo bene che queste sottili distinzioni poco piacciono alle masse popolari, quando avranno finito di dar fuoco ai campi rom passeranno alle nostre sale del regno...

Livio Fanzaga

Non condivido moltissime prese di posizione di Radio Maria e ancor di meno riesco ad accettare l'apparato dottrinale da essa proposto, tuttavia mi è capitato di ascoltare le trasmissioni di Livio Fanzaga e ho trovato molti riferimenti ad una visione escatologica che raramente s'incontra tra i cattolici, inserisco un breve estratto da un'intervista al direttore della suddetta frequenza radiofonica, Livio Fanzaga.

"D: Talvolta ci può sembrare che i cattolici sono un po’ timidi, un po’ ipocriti, vivono la loro fede tranquillamente, come una tradizione antica, senza zelo… compromessi con i valori del mondo…

R: Il cardinal Dias ha citato una frase del cardinale Woytila poco prima di diventare Papa: “Ci troviamo oggi di fronte al più grande combattimento che l’umanità abbia mai visto. Non penso che la comunità cristiana l’abbia compreso totalmente. Siamo oggi di fronte alla lotta finale tra la Chiesa e le Anti-Chiesa, tra il Vangelo e gli Anti-Vangelo”. Siamo nel momento della più grande battaglia escatologica di tutti i tempi, e la Chiesa cattolica sembra non essersene accorta. Tuttavia il ruolo del “piccolo gregge” sarà decisivo. La Madonna per schiacciare la testa al serpente ha bisogno delle persone che hanno risposto alla sua chiamata e che e le sono fedeli."


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sabato 24 maggio 2008

Perseveranza

Un aforisma sulla perseveranza, l'autore non è cristiano ma è un insegnamento valido per tutti.

"Prima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti combattono. Poi vinci.”
[Mohandas Karamchard Gandhi “Mahatma”]

mercoledì 21 maggio 2008

Escatologia tradizionale VS secolarizzata

Escatologia tradizionale
(Incontro verticale)

|
V

La venuta di Cristo
Il Giudizio
La trasformazione
La restaurazione
|
La resurrezione dell'uomo



Escatologia secolarizzata
(Incontro orizzontale)

Dio sta incontrando
l'uomo nella storia.

L'uomo sta progredendo
fino alla sua piena emancipazione
per mezzo dell'incarnazione
di Cristo.
-------------------------->



L'escatologia cattolica moderna vede nel progresso graduale dell'umanità verso Dio il compimento della buona notizia del regno, ciò accadrà senz'altro poichè è certamente vero che l'Uomo è destinato alla felicità eterna al cospetto del suo Creatore... ma è altrettanto importante ricordare cosa dice la Bibbia riguardo al come ciò avverà, non sarà infatti un passaggio indolore, l'uomo deve ora re-imparare il timore di Dio affinchè possa trovarsi preparato per quel giorno ... la cultura odierna ha trasformato Geova in un anziano signore eternamente felice e beato, Cristo è nell'immaginario collettivo il classico "Gesù bambino" oppure un crocifisso morente, in ogni caso inerme e passivo, indifeso. Verrà il tempo in cui la disapprovazione da parte di Dio verso i peccatori non si limiterà ad uno stato d'animo, come fosse "da lontano", ma troverà in Cristo lo strumento giudiziario ed esecutivo per cambiare la storia dell'umanità in modo drastico e repentino, è tempo quindi di abbandonare le fuorvianti idee di un eterna contemplazione, di un eterno riposo, da parte di Geova rispetto al mondo.


Apocalisse 19

11Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava "Fedele" e "Verace": egli giudica e combatte con giustizia.

12I suoi occhi sono come una fiamma di fuoco, ha sul suo capo molti diademi; porta scritto un nome che nessuno conosce all'infuori di lui. 13È avvolto in un mantello intriso di sangue e il suo nome è Verbo di Dio. 14Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro. 15Dalla bocca gli esce una spada affilata per colpire con essa le genti. Egli le governerà con scettro di ferro e pigerà nel tino il vino dell'ira furiosa del Dio onnipotente. 16Un nome porta scritto sul mantello e sul femore: Re dei re e Signore dei signori.

17Vidi poi un angelo, ritto sul sole, che gridava a gran voce a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: 18"Venite, radunatevi al grande banchetto di Dio. Mangiate le carni dei re, le carni dei capitani, le carni degli eroi, le carni dei cavalli e dei cavalieri e le carni di tutti gli uomini, liberi e schiavi, piccoli e grandi".

19Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. 20Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevan ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. 21Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.

sabato 17 maggio 2008

Leopardi "Il sabato del villaggio

Il poeta in questa lirica parla della vita che si conduce di sabato nel suo villaggio. Egli dice che tutte le persone del villaggio aspettano con ansia e desiderio la domenica. La fanciulla ritorna dalla campagna al tramontar del sole, portando un fascio d'erba e tiene in mano un mazzolino di rose e di viole che le servono per abbellirsi il petto e i capelli nel giorno di festa. Intanto sulle scale siede la vecchierella a filar mentre da lontano ella vede tramontare il sole e racconta alle sue amiche della sua fanciullezza, quando anch'ella si preparava la domenica e giovane e bella andava a ballare con i suoi amici. Ormai il cielo inizia a scurirsi che sereno torna azzurro e al biancheggiare della giovane luna ritornano giù dai colli e dalle case le ombre. Ora la campana dà segno della festa che sta arrivando; e a quel suono, diresti che il cuore si consola. I fanciulli gridando in gruppo sulla piazzola, e saltando di qua e di là fanno un rumore allegro: e intanto il contadino ritorna fischiando alla sua povera casa, e fra se pensa al giorno del suo riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra luce, e tutto il resto tace, puoi sentire i martello picchiare, senti la sega del falegname, che sveglio nella sua bottega chiusa, alla luce della lucerna, si affretta e si da fare per finire il lavoro prima della luce dell'alba. Questo è il giorno più gradito di tutti e sette, pieno di speranza e di gioia: domani le ore porteranno tristezza e noia, e ognuno ritornerà a pensare al consueto lavoro. Ragazzo allegro, questa età fiorita è come un giorno pieno di felicità, giorno chiaro, sereno, che arriva prima della festa della tua vita. Sii felice o fanciullo , questa è una condizione beata, una stagione lieta.

La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

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L'attesa

"L'attesa del piacere è essa stessa piacere." Leggi i commenti. Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), drammaturgo filosofo e scrittore tedesco.



La vera felicità consiste nell'attesa della sola felicità (anonimo)

Dottrine escatologiche

Dottrine escatologiche ebraiche, cristiane e islamiche



Nell’ebraismo l’attesa escatologica è legata alla tensione promessa-compimento: Israele ha già fatto esperienza della salvezza di Dio, ma le promesse rimandano ancora a un compimento futuro: ecco allora nascere e svilupparsi la speranza nel Messia che sorgerà dalla stirpe di Davide (2 Samuele 7). Secondo questa concezione, il “giorno del Signore” sarà giorno di giudizio e di salvezza (Daniele 7), in cui il “Figlio dell’Uomo” giudicherà gli uomini e porrà fine all’ingiustizia e al male inaugurando una nuova era.

Il problema della salvezza individuale in un’esistenza dopo la morte si manifesterà nel pensiero ebraico solo in epoca relativamente tarda: sia nella letteratura che risente degli influssi ellenistici, in particolare il Libro della Sapienza, e riflette sul destino del martire (1-2 Maccabei), sia all’interno dell’ampia e diversificata letteratura apocalittica.

Nel Nuovo Testamento Gesù proclama la venuta del regno di Dio e inaugura il tempo della salvezza: la sua croce e la sua resurrezione rappresentano la vittoria di Dio sul peccato e sulla morte. La piena realizzazione del regno è tuttavia attesa alla seconda venuta di Cristo o parusia (vedi Secondo Avvento), che le prime comunità cristiane pensavano come imminente. La parusia è vista oltre che come giudizio, anzitutto come salvezza e speranza per le comunità perseguitate. In epoca patristica si sottolineerà, contro il dualismo antropologico greco, la concezione cristiana della resurrezione dei morti. Con il prolungarsi dell’attesa della parusia e l’avvento dell’era di Costantino, la riflessione teologica accentuò l’interesse per le sorti individuali; in seguito, a partire dal secolo VII, si concentrò sulle questioni del destino ultraterreno dell’anima, dell’inferno e del paradiso, e sul problema del rapporto tra il giudizio individuale e quello finale.

In epoca medievale l’attesa di una trasformazione escatologica del cosmo permeò i movimenti millenaristici, diffondendosi in particolare tra i seguaci di Gioacchino da Fiore, le cui dottrine furono dichiarate eretiche dalla Chiesa nel 1215.

L’Islam ha accolto dall’ebraismo e dal cristianesimo la dottrina di un giudizio dopo la morte che comprende premi e castighi eterni, arricchendo successivamente tale concezione grazie all’incontro con il pensiero persiano. L’Islam considera particolarmente importante la fede nella reincarnazione di alcuni grandi profeti del passato: in alcune occasioni il mondo islamico è stato scosso dall’attesa di un Mahdi, il Messia che avrebbe rinnovato la fede.


mercoledì 14 maggio 2008

Un vero credente

Un vero credente non solo ha la salvezza come realtà futura, ma sta attivamente aspettando il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore. Aspettare veramente Cristo è un aspetto centrale della vita cristiana.

Qual è il senso di aspettare qualcosa? Eccovi qualche esempio. La donna incinta aspetta con gioia la nascita del figlio. Il soldato, lontano di casa, aspetta con tanta anticipazione il ritorno a casa per essere riunito con la moglie e i figli. Il marinaio in una piccola barca durante una terribile tempesta aspetta il ritorno alla terra ferma. Il carcerato aspetta vivamente il giorno che sarà liberato dal carcere. Il bambino che deve portare il gesso sulla gamba rotta, aspetta il giorno in cui sarà liberato da quel peso fastidioso e potrà correre e giocare di nuovo.

Aspettare qualcosa è molto più profondo che limitarsi a sapere che un certo avvenimento arriverà. Il concetto biblico di aspettare qualcosa è avere una viva attesa ed una viva speranza per quella cosa. L’oggetto dell’attesa rimane centrale nei nostri pensieri. Questo è il senso di aspettare qualcosa.



___________
Tratto da un articolo originale di Marco deFelice
http://www.aiutobiblico.org/sermoni/filip/html/50-0320.htm

martedì 13 maggio 2008

Preti pedofili

Alcuni servizi televisivi apparsi nel programma 'Le iene' sul tema della pedofilia tra alcuni sacerdoti della chiesa cattolica e sul clima di omertà che fino a qualche tempo fa regnava sull'argomento.

http://it.youtube.com/watch?v=VpxT9YXcPxs

http://it.youtube.com/watch?v=_hKAlMRRBgQ
http://it.youtube.com/watch?v=DR9atMC-VOg

Questo problema non è esclusivo del clero cattolico ma esiste in tutte le religioni ed in tutti i contesti culturali, ciò ovviamente non deve sminuire la gravità degli atti compiuti da questi sacerdoti e dai loro superiori che dimentichi del proprio ruolo hanno abusato della fiducia dei fedeli.

«Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall’Oriente» (Ap 16:12)

ONU, EU e Vaticano

Fonte

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/35724


ONU e Unione Europea hanno il loro enfant terrible a Roma

L’ideologia anticattolica delle due organizzazioni internazionali ha un nome: “diritti riproduttivi”. Un libro la mette a nudo. Contro di essa il Vaticano guida la resistenza

di Sandro Magister



ROMA, 7 luglio 2005 – A fine giugno l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha compiuto sessant’anni. Ma l’amministrazione di George W. Bush l’ha festeggiata a modo suo: le ha negato per il quarto anno consecutivo i 34 milioni di dollari in precedenza dati all’UNFPA, il Fondo dell’ONU per la Popolazione.

Motivo: le politiche antinataliste che l’UNFPA finanzia in Cina, a sostegno della sterilizzazione femminile e maschile e dell’aborto forzato dei figli handicappati o in soprannumero. I 34 milioni di dollari così risparmiati l’amministrazione Bush li impiegherà in programmi d’assistenza medica a donne e bambini poveri, e nella lotta contro il traffico sessuale in Asia.

Negli stessi giorni, l’ONU ha riunito per un’audizione di fronte all’assemblea generale una rappresentanza delle 13 mila organizzazioni non governative ad essa collegate. Ma tra le 200 ONG selezionate non ce n’era nessuna pro-vita e pro-famiglia. C’erano invece quelle più attive sul fronte antinatalista, tra cui la International Planned Parenthood Federation, IPPF, e la Women’s Environment and Development Organization, WEDO. Quest’ultima ha fatto circolare una mozione contro i “fondamentalismi culturali e religiosi” che ostacolano i “diritti riproduttivi”.

Sempre negli stessi giorni, sull’altra sponda dell’Atlantico, il parlamento dell’Unione Europea ha approvato con 360 voti a favore, 272 contrari e 20 astenuti una “Risoluzione sulla protezione delle minoranze e le politiche contro la discriminazione”. In essa, la libertà religiosa è indicata come una potenziale minaccia contro la “libera circolazione nell’Unione Europea delle coppie omosessuali sposate o legalmente riconosciute”. A favore della risoluzione ha votato anche il deputato Vittorio Prodi, fratello di Romano Prodi, cattolico progressista, capo del governo italiano dal 1996 al 1998 e presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004.

Nel 2002, con Prodi presidente, la Commissione Europea sopperì alla decisione di Bush di ritirare i finanziamenti USA all’UNFPA erogando una somma quasi identica, 32 milioni di euro, alla stessa UNFPA e all’IPPF.

La Santa Sede ha propri rappresentanti sia presso l’UE, sia all’ONU. Nel Palazzo di Vetro gode di uno status di osservatore permanente, confermato e rafforzato da una risoluzione del 1 luglio 2004. Ma in nessuna di queste due grandi organizzazioni internazionali ha vita facile.

Anzi, la Chiesa cattolica è spesso lì trattata come il nemico numero uno. Lo è in quanto religione monoteista, e come tale ritenuta generatrice di intolleranza. E lo è soprattutto in quanto antagonista – assieme all’attuale amministrazione americana – di quella filosofia dei “diritti riproduttivi” che è il verbo indiscutibile dell’ONU e dell’UE in materia di famiglia e procreazione.

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In Italia è uscito un libro che mette a fuoco per la prima volta in modo diretto e documentato questa avversione anticattolica dell’ONU e dell’UE. Il titolo è esplicito: “Contro il cristianesimo. L’ONU e l’Unione Europea come nuova ideologia”. Le autrici sono Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia. La prima, non cattolica, è stata esponente di rilievo di movimenti femministi, la seconda insegna storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza. Assuntina Morresi ha curato l’appendice documentaria, con un capitolo dedicato alla storia dell’IPPF e un’altro alla sua fondatrice Margaret Sanger (1879-1966).

Nell’introduzione al volume, Roccella e Scaraffia individuano la radice della nuova ideologia nella “separazione fra sessualità e procreazione”. Ne vedono lo sbocco “oltre i confini dell’aborto, nel ritorno strisciante all’eugenetica”. E concludono:

“Più che di un modello di comportamento sessuale diverso, ma concettualmente analogo a quelli che l’hanno preceduto nella storia, si tratta di una vera e propria utopia, perche si fonda sull’idea che gli esseri umani possano trovare la felicità nella realizzazione dei propri desideri sessuali, senza limiti morali, biologici, sociali e relazionali legati alla procreazione. Un’utopia che ha le sue radici nella rivoluzione sessuale occidentale degli anni Sessanta, e che risulta tuttora indiscussa anche se non sembra aver mantenuto le sue promesse. Un’utopia che ne riecheggia un’altra, di infausta memoria: che la selezione dei nuovi esseri umani possa creare un’umanità migliore, più sana, più bella.

“L’imposizione di questa utopia ai paesi del Terzo Mondo sembra costituire lo scopo principale dell’attività di molte organizzazioni internazionali, e condiziona aiuti finanziari e rapporti diplomatici.

“A questa si affianca, anzi, ne è il logico complemento, l’utopia irenica di chi crede che solo l’abolizione delle religioni – soprattutto quelle monoteiste – possa realizzare la fine dei conflitti per l’umanità. Si tratta di un pensiero così diffuso e così ben radicato che non si può facilmente mettere in discussione, soprattutto nelle sedi internazionali. E chi osa farlo, come la Chiesa cattolica, viene criticato, penalizzato e accusato di voler ostacolare la costruzione di un radioso futuro di armonia”.

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Il libro è tutto da leggere. Basta qui richiamarne alcuni spunti di particolare interesse:

– l’indebolimento negli anni, attraverso successive varianti, della carta dei diritti universali del 1948, ove ad esempio l’originario diritto di “cambiare religione” si riduce ad “avere o adottare una religione” e infine, nel 1981, solo ad “avere una religione”;

– la tesi delle organizzazioni dell’ONU secondo cui la famiglia “rappresenta l’istitituzione per eccellenza ove si definisce la subordinazione femminile” e quindi va combattuta e tendenzialmentre smantellata;

– l’invenzione e la messa in opera su vasta scala della formula “salute riproduttiva”, secondo cui “il diritto alla vita è riservato solo alle donne, mentre una politica di severo contenimento demografico si oppone alla nascita dei figli”;

– la dettagliata ricostruzione del sostegno dato dall’ONU – e anche da esponenti cattolici – a “eventi e organismi interreligiosi finalizzati a sostituire le religioni tradizionali con una religione unica, mondiale, basata sulla dichiarazione dei diritti dell’uomo”;

– la decisione della Santa Sede, annunciata nel 2000, di sospendere il proprio contributo finanziario all’UNICEF, perché “trasformato da baluardo in difesa dei bambini e delle madri in ennesima agenzia per il controllo delle nascite”;

– i ripetuti attacchi della commissione sui diritti umani del parlamento europeo, nelle sue relazioni annuali, contro la Chiesa cattolica accusata di “fondamentalismo” in ogni campo, ma soprattutto in quello sessuale;

– l’intreccio strettissimo, fin dal primo Novecento, tra antinatalismo ed eugenetica, e la continuazione di quest’ultima sotto nuove vesti anche dopo il discredito ottenuto col nazismo;

– i casi esemplari di Iran, Cina, India, Bangladesh, dove la povertà e l’assenza di meccanismi democratici consolidati hanno reso le donne facili vittime di sperimentazione di contraccettivi rischiosi per la salute, di sterilizzazioni di massa e aborti forzati;

– il presupposto delle organizzazioni dell’ONU secondo cui l’offerta di aborto e contraccezione è, in qualunque contesto, il primo elemento di emancipazione per le donne e il solo perseguito di fatto: come in Iran, dove i programmi per il controllo della fertilità hanno avuto grande successo ma le donne continuano a essere soggette all’oppressione maschile;

– l’impressionante contrasto tra l’impegno antinatalista profuso dalle organizzazioni internazionali nei paesi poveri e l’invarianza nell’ultimo decennio del numero delle donne morte per parto, più di mezzo milione all’anno.

Scrive a questo proposito Eugenia Roccella:

“I dati confermano come i cosiddetti servizi alla salute riproduttiva siano rivolti moltissimo alla prevenzione e interruzione delle gravidanze indesiderate, ma pochissimo alle cure per le gravidanze desiderate. Il modo principale con cui si intende ridurre la mortalità da parto è ridurre, semplicemente, il numero dei parti, e aumentare quello degli aborti”.

E ancora, a proposito dei linguaggi adottati in questo campo da ONU ed UE:

“Ad ogni appuntamento internazionale si apre una lotta terminologica che a un osservatore estraneo potrebbe apparire incomprensibile. Ma dietro le differenze semantiche si nasconde lo scontro sui concetti. Per esempio, la scomparsa di vocaboli come madre e padre, in favore di definizioni prive di caratterizzazione sessuale, come ‘progetto parentale’ o ‘genitorialità’, e la stessa sostituzione delle parole uomo e donna con un termine neutro, ‘genere’, tendono ad annullare la differenza sessuale e la specificità dei ruoli di madre e padre.

“C’è un progetto culturale molto diffuso, e in parte inconsapevole, che mira a sganciarsi il più possibile dal diritto naturale, fondamento dei diritti umani. Se non c’è più un diritto naturale inalienabile che garantisca l’eguaglianza degli esseri umani (per esempio per quanto riguarda il diritto alla vita e alla libertà personale), tutto diventa contrattabile e relativo. Rafael Salas, ex direttore dell’UNFPA, ha sostenuto che le spaventose violazioni dei diritti umani attuate in Cina durante gli anni della politica del figlio unico non erano tali per i cinesi. Aborti forzati, abbandono e uccisione dei neonati, secondo Salas, erano metodi che ‘per le loro norme culturali non erano affatto coercitivi’. Questo è relativismo etico: ma è chiaro che si tratta di una concezione che porta alla distruzione dell’idea stessa dei diritti umani”.

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Sui contrasti tra la Chiesa cattolica e l’Unione Europea ha detto alcune parole lo scorso 21 giugno il cardinale Camillo Ruini.

Le ha dette presentando a un folto pubblico l’ultimo libro uscito in Italia a firma di Joseph Ratzinger, con la sua celebre conferenza sul cristianesimo in Europa tenuta a Subiaco il 1 aprile scorso.

Ruini ha fatto notare che l'Unione Europea “non ha praticamente potere nel campo della politica estera, ma ne vuole esercitare tantissimo nel campo etico. Varie risoluzioni del parlamento comunitario muovono nel senso di una contestazione della predicazione morale della Chiesa sulla famiglia e la vita sessuale, invadendo in modo fin troppo esteso il campo delle decisioni etiche dei singoli paesi”.

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Il libro:

Eugenia Roccella, Lucetta Scaraffia, “Contro il cristianesimo. L’ONU e l’Unione Europea come nuova ideologia”, Piemme, Casale Monferrato, 2005, pp. 214, euro 11,50.

lunedì 12 maggio 2008

Manifesto del WebLog

Matteo 24:43,44

“Ma sappiate una cosa, che se il padrone di casa avesse saputo in quale vigilia veniva il ladro, sarebbe rimasto sveglio e non avrebbe lasciato scassinare la sua casa. Perciò anche voi siate pronti, perché in un’ora che non pensate viene il Figlio dell’uomo."

Questo Blog risponde all'invito esposto nei vangeli attraverso la pubblicazione di articoli teologici e scientifici, la narrazione di esperienze di fede e la diffusione di notizie di attualità.

Possa ognuno di noi rimanere vigile e trovarsi preparato per il tempo della manifestazione del Figlio di Dio, il re del Regno millenario!